Valorizzare l’orrore con il Terni e Narni Horror Fest

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Come ho avuto modo di sperimentare da appassionato del genere, le opere riconducibili alla categoria di “horror”, siano esse letterarie o filmiche, non sembrano godere di particolare apprezzamento tra la maggior parte delle persone. Il che è anche comprensibile se si considera che è un genere fondato sul suscitare emozioni che solitamente vorremmo evitare, come paura, disgusto o angoscia. Ma proprio per questo non è mai facile trovare qualcuno con cui condividere questo interesse o che sia aperto alla proposta di simili prodotti, soprattutto quando vengono coinvolti anche i pregiudizi che vedrebbero il genere come diseducativo, quando non proprio pericoloso.

Il Terni e Narni Horror Fest sembra sopperire a questo problema. La prima edizione del festival, che si chiamava “Festival Horror di Terni”, nasce nel 2015 per mano di Federico Piccirillo, Emanuele Pallozzi e Alessandro Chiometti, inizialmente in forma di cineforum – proponendo, tra le altre cose, il film Dracula il Vampiro del 1958 in occasione della scomparsa dell’attore Christopher Lee – che poi si arricchisce con delle presentazioni di libri. Dall’edizione successiva, quando prende il nome di Terni Horror Fest, il festival introduce anche il concorso letterario che lo caratterizza ancora oggi, che negli anni tra i presidenti di giuria ha visto personalità come Tullio Dobner, traduttore italiano di Stephen King, Paola Barbato, sceneggiatrice del fumetto “Dylan Dog”, e il giallista Enrico Luceri nelle ultime due edizioni. Il concorso letterario ha raccolto – e raccoglie – racconti da tutta Italia, ed è poi stato affiancato da un concorso cinematografico e, in un’edizione, uno fotografico.

L’edizione di quest’anno si aprirà il 29 ottobre con una “cena con delitto” realizzata in collaborazione con la compagnia dei “Delittattori”, specializzati in questo genere di eventi, poi replicata il 3 novembre per venire incontro al grande numero di prenotazioni. Il giorno successivo verrà proiettato il cortometraggio Dark Drawing, una produzione amatoriale proveniente dalla città di Amelia, mentre il 31 all’interno di un reading teatrale verranno letti brani di classici del genere legati al tema dell’edizione di quest’anno: la morte. Il primo novembre, come chiusura del festival (senza contare la replica della cena con delitto) si svolgerà una visita guidata a Narni sotterranea, verrà presentato il libro del presidente di giuria Enrico Luceri e infine verranno annunciati i vincitori del concorso letterario, che insieme agli altri finalisti vedranno i loro racconti pubblicati all’interno di una raccolta curata da Bacchilega Editore.

Il festival, ad oggi, è completamente autofinanziato, e attraverso il tesseramento presso l’associazione “Amici dell’Horror Fest” è anche possibile sostenerlo economicamente.
“Noi crediamo moltissimo alla funzione catartica della letteratura e del cinema horror”, mi spiegano Ilaria Alleva e Federico Piccirillo, rispettivamente presidente e segretario dell’associazione, “Horror, noir, thriller, giallo, tutto il ‘dark’, diciamo. Crediamo sia un mezzo, un linguaggio con cui entrare in contatto con quella che è la ‘parte oscura’ in ognuno di noi e riuscire a prenderci confidenza e a gestirla. In questo modo le nostre paure, le nostre fobie, i nostri terrori non sono più qualcosa che ci terrorizza dall’esterno ma diventano qualcosa che riconosciamo essere dentro di noi e che riusciamo a gestire e a dominare”.

Leonardo Colaiacovo