In questo nuovo episodio di Umbria Autentica abbiamo ammirato con occhi ammaliati la natura umbra. Siamo a Monte Cucco, a 1.566 metri di altezza lungo l’appennino umbro-marchigiano nell’area dell’Eugubino-Gualdese. Per avere un quadro più completo della zona in cui ci troviamo il nostro consiglio è di non mancare l’affascinante Gubbio. Proprio da qua partiamo per arrivare a godere appieno del suo imponente monte.
Gubbio è un luogo [] fortemente legato alla storia di San Francesco, a un evento in particolare: l’incontro con il “lupo”. Si narra che un lupo spaventasse i cittadini e razziasse i loro averi, così gli eugubini sapendo dell’arrivo di San Francesco chiesero il suo aiuto. Il frate riuscì a rabbonire il lupo, e in città tornò a regnare la calma. Gubbio offre la visita di monumenti come il Teatro romano, il Palazzo Ducale, la Basilica di Sant’Ubaldo, la chiesa di San Francesco, per non parlare della splendida vista una volta arrivati in Piazza Grande (per i più la mitica piazza che ha dato luogo alla serie di Rai1 Don Matteo).

Gubbio è la città della Festa dei Ceri che si svolge ogni anno il 15 maggio. Consiste nel trasportare in corsa per le salite del centro storico tre Ceri coronati da statue di Santi: Sant’Ubaldo (patrono della città), San Giorgio e Sant’Antonio Abate. È una delle più antiche manifestazioni folcloristiche italiane che si è svolta ininterrottamente dal 1160 al 2019. Nel 2020, a causa del Covid, la storica interruzione che si spera sia un’eccezione irripetibile. Tale è l’importanza della manifestazione che dal 1973 i Tre Ceri sono l’icona della Regione Umbria.
Concluso il giro esplorativo a Gubbio, saliamo in macchina e ci dirigiamo verso Monte Cucco.
Monte Cucco dal 1995 è divenuto area protetta con il nome di Parco di Monte Cucco, in cui è possibile fare trekking avendo a disposizione circa 100 chilometri di sentieri, volo libero con il deltaplano e il parapendio, scii di fondo nella zona di Pian delle Macinare, mountain bike, torrentismo nella Forra di Rio Freddo e infine visitare una grotta sviluppatasi per 35 chilometri e quasi un chilometro di profondità che accoglie speleologi e esploratori da ogni dove. La Grotta del Monte Cucco è una delle più grandi d’Italia ed è stata generata dal fenomeno del carsismo, che ha interessato il monte lungo tutta la sua storia.
Al Monte Cucco non ci si annoia mai, potete trovare tutte le attività nel sito del Parco per scegliere quella che più vi si addice www.parcodelmontecucco.it

Dal 1291 la parte centrale del monte costituita dal monte Costacciaro, il monte Por(r)ìno e Pantanella, è una proprietà privata gestita dall’Università degli Uomini Originari di Costacciaro. È una proprietà comunitaria che si tramanda da oltre sette secoli ai discendenti diretti delle famiglie che nel 1291 acquisirono la montagna dai feudatari della zona. La parola “università” nel Medio Evo stava a significare proprietà collettive, terre a dominio collettivo in cui si poteva ricavare ciò che era necessario al popolo per nutrirsi, vestirsi e scaldarsi. Gli Uomini Originari hanno salvaguardato e preservato la montagna negli anni ’50 e ’60 dall’abusivismo, in particolar modo la zona di Pian delle Macinare. Ancor oggi continuano a essere attivi sul territorio con progetti con le scuole, tutela dei sentieri, promozione e manutenzione del territorio. Tutte le loro attività sono consultabili nel sito dell’Università degli Uomini Originari di Costacciaro.
Ps. Preparatevi ad affrontare numerose salite. Mettete scarpe comode e una bella bottiglia d’acqua in borsa!
La mappa interattiva dell’itinerario da Gubbio a Monte Cucco:
Speriamo questo itinerario ti abbia colpito, ma non dimenticare che abbiamo percorso altre strade che ti potrebbero interessare. Lasciati Ispirare da Umbria Autentica!
Puntate precedenti di Umbria Autentica:
#2 Museo delle Mummie & Abbazia di San Pietro in Valle
#7 Santuario della Madonna del Bagno
#8 Da Sant’Anatolia di Narco a Caso
Valentina Proietti