Nella perfetta tavolozza di colori della ridente Umbria una macchia di verde smeraldo si aggiunge al paesaggio, fra le acque cristalline del fiume Nera sorge nel suo atavico splendore Stifone.
Non molto lontano da Narni, in provincia di Terni, il piccolo borgo conta ormai pochissimi abitanti, ma la sua storia passata conserva ancora la bellezza fra le sorgenti del paese e dell’antico porto romano.
Raggiungibile in macchina o in treno, l’incanto dei vicoletti e degli scorci prende il sopravvento. È estate e per strada ci sono solo presenze non visibili, comandano le case arroccate costruite fra ‘300 e ‘600, curate fin nei minimi dettagli mentre a fare da guardia ci pensano i gatti del paese, accorti alcuni, dormienti altri. I quarantuno abitanti del borgo, fedeli alla loro terra, vivono fra antichi lavatoi, due piccole piazze e la chiesa di Santa Marina che al suo interno conserva dipinti e affreschi.
Fino alla Prima guerra mondiale gli abitanti di Stifone erano contadini e artigiani che prestavano il loro lavoro alla famiglia di grandi proprietari terrieri Silori, la condizione della popolazione variò verso il lavoro operaio dovuto all’industrializzazione di Terni e della sua provincia.
Chiare et fresche et dolci acque dominano l’intero paesaggio dove una grande distesa di verde fascia gli argini del fiume Nera. Leggenda vuole che queste sponde siano ricche di un amore frutto di miti arcaici: Nera, una bellissima ninfa, si innamora follemente di un giovane pastore di nome Avellino, il sentimento che li lega è così forte e impetuoso da far nascere l’invidia nella Dea Giunone che decide di punirli trasformando Nera nel fiume che oggi porta il suo nome. Il disperato Avellino, scoprendo la tragica sorte che il destino aveva riservato alla sua amata, scelse di gettarsi da una rupe per ricongiungersi con Nera, la sua caduta diede origine alle Cascate delle Marmore e a un amore che scorre infinito senza mai fermarsi.
Sulle rive della nostra cara ninfa, sorgeva un antico porto romano adiacente probabilmente a quello che scavi archeologici hanno rivelato essere un cantiere navale situato più a valle rispetto al borgo. Sorto presumibilmente durante la prima guerra punica, questo bacino rappresentava un importante punto di forza per i romani, aiutati, come scrive lo storico Tacito, dalla navigabilità del fiume Nera.
I luoghi di Narni sono posti incantati, Stifone potrebbe facilmente trovarsi raffigurato in fondo alle pagine di un vecchio libro di favole da leggere ai più piccoli e ai più grandi che vivono ancora di fantasia.
La mappa interattiva dell’itinerario per Stifone
Puntate precedenti di Umbria Autentica:
#1 Il Giro del Condotti di Spoleto
#2 Il Museo delle Mummie e l’Abbazia di Ferentillo
#4 Il Teatro più piccolo del mondo a Montecastello di Vibio
#7 Il Santuario della Madonna del Bagno
#8 Da Sant’Anatolia di Narco a Caso
Testo di Federica Magro
Foto di Alessandro Biti