Le fortezze e i castelli ci affascinano e chi lo nega sta mentendo. Sono imponenti, svettano sulle cime delle alture a dominare le vallate e trasmettono un senso di autorità, potere e gloria delle generazioni passate e dei loro signori.
Ma la loro staticità è apparente perché ai nostri giorni ne abbiamo fatto dei musei, mentre lungo i secoli hanno invece assunto diverse destinazioni d’uso secondo le volontà dei loro proprietari ed erano i centri amministrativi e d’immagine del territorio circostante, micro-città nelle città.
La rocca Flea di Gualdo Tadino è un esempio calzante di questa mutevolezza che arriva fino ai nostri giorni, molto più della famigerata rocca Paolina. Infatti soltanto dal 1999 a seguito delle opere di restauro è sede del Museo Civico e ospita reperti archeologici, una sezione ceramica e una pinacoteca. La struttura primitiva era già presente nel decimo secolo e la conosciamo con questo nome per la vicinanza al fiume Flebeo (o Feo) e all’omonimo luogo di culto Sant’Agelo de Flea dedicato a San Michele, inglobato alla base del maschio e riscoperto durante i lavori di consolidamento e restauro degli anni ’90.
Nei documenti troviamo che apparteneva agli Atti, signori di Foligno, fino al 1198 quando passò sotto la giurisdizione di Innocenzo III. All’inizio del XIII secolo fu al centro di contese tra Gubbio e Perugia. Nel 1240, Federico II, che vi soggiornò a lungo, si impegnò all’ampliamento e restauro della rocca oltre che alla realizzazione della cinta muraria cittadina, con quattro porte e ben diciassette torri. Il complesso che ne risultò rappresenta la versione definitiva della struttura, che sarebbe così divenuta il punto di riferimento per coloro che governarono la città di Gualdo Tadino.
Fino al 1798 fu la residenza dei legati pontifici e per questo gli interni furono modificati e decorati con affreschi, di cui però resta soltanto una piccola parte. Nell’Ottocento fu destinata a carcere femminile per donne e dall’Unità d’Italia, fino al 1985, ha avuto funzione di carcere mandamentale maschile.
Oggi, come già anticipato, fa parte dei complessi museali della cittadina di Gualdo e con un unico biglietto è possibile visitare l’intero percorso museale che comprende: Museo dell’Emigrazione Pietro Conti, Museo Opificio Rubboli, Chiesa Monumentale di San Francesco, Museo Archeologico Antichi Umbri e Museo della Ceramica.
Per quanto riguarda la nostra rubrica Umbria autentica vi consigliamo tre aspetti degni di nota della Rocca se avete intenzione di visitarla:
In primo luogo il complesso e i suoi giardini meritano davvero e rendono possibile la magia di trovarsi nel passato.
Poi, a seconda che vi piacciano più le arti figurative o quelle plastiche, si possono prediligere la pinacoteca, gli affreschi e gli elementi archeologici oppure si può seguire il percorso delle ceramiche che comprende sia quelle storiche e realizzate con la particolare tecnica del lustro che le rende uniche nel loro genere, sia quelle moderne e contemporanee realizzate da artisti di tutto il mondo.
La location: la Rocca e i giardini
La pinacoteca e la chiesa di San Giovanni Battista
Il lustro del mondo: Le ceramiche di Gualdo e collezione internazionale
La mappa dell’itinerario per la Rocca Flea di Gualdo Tadino:
Puntate precedenti di Umbria Autentica:
#1 Il Giro dei Condotti di Spoleto
#2 Il Museo delle Mummie e l’Abbazia di Ferentillo
#4 Il Teatro più Piccolo del mondo a Montecastello di Vibio
#7 Il Santuario della Madonna del Bagno
#8 Da Sant’Anatolia di Narco a Caso
Edoardo Batocchi