A inaugurare la nuova rubrica Umbria autentica: vacanze a chilometri zero è la città del Festival dei Due Mondi, della Rocca Albornoziana e del Ponte delle Torri: Spoleto. Spoleto è una combinazione di arte, storia, cultura, bellezza. Avremmo potuto raccontare tantissime storie di questa città, ma abbiamo deciso di mostrarvela da un punto di vista diverso, che la rende ancora più magica. Oggi vi racconteremo Spoleto percorrendo il giro dei condotti.

Il giro dei condotti, ben noto agli spoletini, può rappresentare una piacevole scoperta per chi ha voglia di avventurarsi in sentieri immersi nella natura, accompagnati da magnifici scorci della città e in particolar modo della Rocca Albornoziana e del Ponte delle Torri.

Il percorso fronteggia infatti il colle di Sant’Elia e la Rocca ed è così chiamato per le numerose condutture di raccolta dell’acqua piovana nelle vicinanze. Fino al 2016 era raggiungibile attraversando il Ponte delle Torri, ma a causa del terremoto quest’ultimo è stato temporaneamente chiuso, rendendo impossibile il passaggio. Attualmente il sentiero è accessibile attraverso la strada che prosegue per il Monteluco o percorrendolo al contrario, dal parcheggio della Ponziana e delle scale mobili.
La prima cosa che si scorge procedendo è il Fortilizio dei Mulini, una torre di avvistamento che sorvegliava la strada sopra il ponte, che era un bersaglio facile da battere dall’alto. Il perfetto allineamento con una delle sei torri della rocca permetteva infatti di poter comunicare eventuali pericoli con segnali di fumo, di fuoco, o sbandieramenti.
Oltre a essere una torre di vigilanza, il fortilizio svolgeva un’altra importante funzione di mulino per il grano, essendo punto di raccolta delle acque di due acquedotti, quello di Cortaccione e quello proveniente da Patrico.

Dubbia è l’epoca di costruzione, ma è probabile sia stato eretto in epoca tardo medievale dal cardinale Albornoz, contemporaneamente alla costruzione della rocca e del ponte. Assaltato anche dal noto condottiero Fortebraccio nel 1419, durante un tentativo di presa della rocca, rimase attivo come mulino comunale fino a fine Ottocento, per poi essere restaurato nel 2008 come luogo d’attrazione turistica. Nel 1968, in occasione dell’undicesima edizione del Festival dei Due Mondi, il fortilizio fu completamente “impacchettato” insieme alla fontana di Piazza del Mercato dall’artista Christo Vladimirov Yavachev, venuto a mancare proprio qualche giorno fa.

Lungo il sentiero è possibile scorgere antichi edifici religiosi ormai in rovina, raggiungibili attraverso diverse deviazioni, una delle quali permette di arrivare all’ex chiesa di Santa Elisabetta e al piccolo monastero ad essa collegato risalenti al tredicesimo secolo. Poco dopo l’inizio del sentiero, sulla sinistra, si scorge inoltre l’eremo di San Leonardo con un’ampia grotta eremitica probabilmente risalente all’anno Mille. L’eremo, che si erge silenzioso e dominante sulla valle, è oggetto anche di una leggenda popolare, secondo la quale una bambina perse la vita cadendo nel dirupo mentre stava giocando e il suo pianto riecheggia ancora oggi nelle notti di luna piena.
Se di giorno il panorama è mozzafiato, al tramontare del sole tutto diventa più magico, con la Rocca Albornoziana che sembra rimanere sospesa nel vuoto e le luci di Spoleto che rendono l’atmosfera ancora più suggestiva. Insomma, un modo diverso per apprezzare una città che pullula di tanta bellezza.

-Seconda puntata: Museo delle mummie & Abbazia di S. Pietro in Valle, venerdì 12 giugno 2020
La mappa interattiva del giro dei condotti di Spoleto
Seconda puntata giovedì 11 giugno con il Museo delle Mummie e l’abbazia di San Pietro in Valle a Ferentillo.
di Eleonora Proietti Costa