Il numero di impianti a energia solare è cresciuto molto negli ultimi anni, e sempre più spesso si tratta di impianti al servizio della comunità, o perché servono edifici e uffici pubblici o perché alimentano luoghi dove si concentrano grandi folle, come gli stadi e gli impianti sportivi.
Il valore aggiunto dell’energia sostenibile per il mercato dell’intrattenimento e dello sport è evidente e indubbio.
La capacità dello sport di raggiungere numeri enormi di persone in giro per il mondo è la piattaforma di sviluppo di tutte le iniziative ad esso connesse. L’attenzione sempre maggiore agli argomenti sostenibilità ed efficienza energetica hanno fatto il resto.
Il bisogno continuo di impianti all’avanguardia, sempre più grandi e sempre più efficienti, ha dato una spinta impressionante al mercato ma anche alla ricerca in materia di sostenibilità. Sempre più stadi e impianti sportivi si dotano di impianti sostenibili a energia solare.
Spesso, il modo con cui le amministrazioni riescono a finanziare l’efficientamento e la solarizzazione degli impianti pubblici è attraverso grandi iniziative, come campionati mondiali e Olimpiadi. D’altro canto, è stato lo stesso Comitato Olimpico a decidere di includere le misure a protezione dell’ambiente tra i criteri fondamentali per l’assegnazione dei Giochi. Addirittura, si è giunti a definire la sostenibilità ambientale “il terzo pilastro dei Giochi”.
Non solo pannelli fotovoltaici e pompe di calore, ma un’intera gamma di tecnologie all’avanguardia, spesso mai utilizzate prima, stanno dunque conquistando i nostri stadi e impianti sportivi. Dopo le prime sperimentazioni, amministrazioni e società si sono rese conto dell’immane risparmio che è possibile realizzare investendo in questa direzione, e l’effetto è stato un contagio a cascata. La più importante conseguenza per la società è stata una riduzione dei costi per l’installazione e l’attivazione degli impianti a uso civile.
I principali stati europei a investire in questa direzione sono stati Olanda e Germania, seguiti da Francia e Regno Unito. Il boom dell’impiantistica sostenibile per gli stadi e gli impianti sportivi si è verificato tra 2010 e 2015. Anche se nel biennio 2016-2017 gli investimenti hanno subito una contrazione, c’è da evidenziare come la costruzione di nuovi impianti sia ormai regolamentata pressoché in tutta Europa in ottica sostenibile e rinnovabile. Dunque un motivo di questa frenata può essere stato il passaggio dagli incentivi ai vincoli. Tuttavia, per lo stesso motivo, assisteremo sempre più di frequente all’implementazione di impianti sostenibili e rinnovabili a ogni livello.
Il ruolo dell’Europa nel cammino verso la sostenibilità è stato centrale e determinante. La popolarità di sport come il calcio, preponderante rispetto a ogni altro sport, ha fatto sì che la maggior parte degli impianti europei di ultima generazione siano stadi di calcio o altri tipi di infrastrutture connesse al calcio. Proprio la Fifa, la Federazione internazionale di questo sport, ha investito nel programma “Green Goal”, con l’obiettivo di rendere tutto il gioco a impatto zero, perfettamente sostenibile e completamente alimentato da energie rinnovabili. Il programma risale al 2003, ma le prime manifestazioni pubbliche all’insegna della sostenibilità sono state il Mondiale del 2006 in Germania e la Coppa UEFA del 2008 in Svizzera.
I principali e più importanti impianti sostenibili europei coincidono con gli stadi delle maggiori squadre, come la Eredivisie, la Ligue 1, la Serie A e la Bundesliga, cioè i principali campionati di Olanda, Francia, Italia e Germania.
La più importante infrastruttura sportiva sostenibile d’Europa, però, non ha a che fare con il calcio: si tratta del circuito di Assen, in Olanda, conosciuto come l’Università del motociclismo e ben noto per le incredibili sfide tra campioni, che ogni anno rendono il GP di Assen un appuntamento imperdibile. L’impianto di Assen è alimentato da ben 21.000 pannelli solari.
Il secondo impianto più importante è il cosiddetto Stade de Suisse, a Berna, i cui pannelli solari producono meno di un terzo dell’energia di Assen!