Cambiamento di prospettiva: questo il significato di Metanoia, il nome dell’associazione. La parola da subito ha avuto un forte impatto quando il presidente Matteo Fiorucci l’ha proposta. Questo perché l’associazione vuole concretizzare ciò che la parola intende: far avere un diverso punto di vista, portando serate di cultura in città. Questa la loro sfida.
Settembre 2017: un gruppo di amici stufi delle solite lamentele relative alla propria regione – “non c’è mai nulla da fare”, “niente di culturalmente interessante” – decide di mettersi in gioco. Vogliono essere loro quel qualcosa da fare, quella scelta che il perugino, e poi l’umbro, possono valutare il venerdì sera.
Dall’idea alla progettazione non ci mettono molto, forti dell’impegno e della volontà che fin da subito si fa strada in loro. A febbraio 2018 nasce ufficialmente l’associazione culturale Metanoia, sette i soci fondatori.
Biografie che sicuramente hanno influenzato questa scelta e che hanno rafforzato la loro convinzione.
“Non abbiamo mai contemplato il fallimento, soprattutto qui, nella nostra Perugia”. Così mi parla Matteo, orgoglioso del percorso fatto fino a qui insieme alla sua squadra e percepibile durante la varie serate che fanno sempre sold out.
Gli interessi comuni legati al mondo dell’audiovisivo, teatro e cinema sono stati le basi per la loro iniziativa. Sono ragazzi con competenze specifiche ma diverse, accomunati dalle stesse passioni. E dai soci fondatori si è arrivati ad allargare la troupe che ad oggi conta circa venti ragazzi impegnati nel progetto.
Film, concerti dal vivo e letture sono solo alcune delle forme d’arte che propongono durante le loro serate. L’obbiettivo, da sempre, è quello di promuovere l’arte, “siamo sempre alla ricerca di realtà sinestetiche – l’unione tra arti, rendendo giustizia a tutte senza abbassare il livello di nessuna”. Come è stato possibile, ad esempio, sabato 11 luglio ai Giardini del Frontone con Nickelodeon – il Cinema rimusicato: film muto (Il Gabinetto del Dottor Caligari, di Robert Wiene) rivisitato con musiche fatte dal compositore dal vivo (Tommaso Donati).
L’ultima novità è stato M.A.D., Metanoia Agaist Distance: il loro modo di ripartire dopo la pandemia. E lo fanno con la collaborazione di due esercenti privati che hanno creduto fortemente in Metanoia, e come dice Matteo “crederci sotto lockdown era una grande sfida anche per loro…”. Attenti e sensibili, hanno voluto dare una nuova veste al loro luogo speciale. Speciale perché quello che l’associazione ricerca è anche questo. “Ci interessa che la serata in sé lasci qualcosa, ma che lo faccia anche il luogo.” Sono Villaggio Nativo e Città della Domenica.
Il primo, un agriturismo e ristorante immerso nel verde di Monte Tezio, un ambiente genuino e semplice con cura per i dettagli che ha mostrato interesse fin dai loro esordi, e il secondo, uno dei parchi più famosi in Umbria, deciso a valorizzare lo spazio diversamente dal solito.
Difficoltà?
“Infinite.” Una risposta secca e diretta che fa intuire subito che quello che si vive durante le serate è solo la punta dell’iceberg di tutto il lavoro dietro. “Non avendo sovvenzioni costanti è difficile una pianificazione. Possiamo pensare a molti eventi, ma la nostra stabilità economica è garantita da noi e dalle nostre serate.”
Continua: “è difficile coinvolgere il pubblico”. Sono i giovani su cui puntano maggiormente, spesso poco attenti alla novità.
Ma con il festival stanno dando spazio anche ai bambini, il loro pubblico più difficile perché il più lontano. Sulla loro pagina Facebook potete rimanere aggiornati sulla prossima data, che prevede letture tratte da Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, di Luis Sepúlveda.
Metanoia continua a sperimentare. E percepisco che non si stanno accontentando.
Nemmeno dopo il ritorno post Covid che è andato decisamente bene. Miglioramenti della veste grafica, rinnovamenti, altre idee. Matteo mi confida inoltre che si stanno allargando, prendendo contatti con realtà fuori regione. Il resto lo scopriremo insieme…
Di certo quello che non sfugge a Metanoia è la motivazione. E Matteo ci tende a sottolinearmelo: “Siamo un’associazione culturale, e portare un prodotto culturale deve avere cultura dietro. Ci deve essere una formazione costante”.
Arianna Sorrentino