Ripartono centri estivi e grest a Deruta e Torgiano: gli animatori si raccontano

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Dopo tre anni di restrizioni e regole ferree da seguire finalmente è arrivata la prima estate in libertà. Proprio per questo le varie frazioni dei comuni di Deruta e Torgiano hanno deciso di riorganizzare centri estivi e grest interparrocchiali per bambini e ragazzi.
A Casalina, presso il campo sportivo, l’associazione Il Sorriso da oltre 10 anni organizza il centro estivo con l’obiettivo di servire e offrire un servizio di qualità e benessere per i bambini.

“A dir la verità non ci siamo mai fermati, affrontando con grande senso di responsabilità anche gli anni del covid. Ammetto che è stato molto impegnativo ma altrettanto gratificante, sono molto orgoglioso del lavoro svolto durante questi 3 anni. Le età dei bambini vanno dai 3 ai 13 anni e abbiamo settimanalmente circa 50 iscritti. Le attività vengono differenziate per età, si va dai grandi giochi di gruppo ai lavoretti creativi con qualsiasi tipo di materiale, dalle tempere alla pasta di sale. Inoltre organizziamo tornei di vari sport, giochi per i bimbi dai 3 ai 5 anni, un giorno a settimana (giovedì) li portiamo in piscina e in più facciamo vari laboratori, dal teatro all’arte, propedeutica allo sport. Il tutto con l’obiettivo di mettere il bambino al centro del nostro universo grazie al gioco, al rispetto dell’altro, della disabilità e della nazionalità anche con l’aiuto dei nostri animatori”, ci dice estremamente felice il presidente dell’associazione Mauro Moretti.

“Sono 2 anni che faccio l’animatrice per questo centro estivo e l’attività più bella ed emozionante l’ho vissuta proprio appena arrivata: osservare i ragazzi ritrovarsi, imparare di nuovo a comunicare e a muoversi nel mondo esterno, accompagnarli in questa nuova avventura dopo l’isolamento, ritrovare la fiducia in se stessi e negli altri è stato un viaggio coinvolgente e spesso commovente. I bambini sono felici quando condividono, specialmente in questi tempi difficili. Mi occupo della parte artistica del centro estivo nel costruire qualcosa dal nulla, o inventare e raccontare insieme una storia ai loro compagni. Queste sono attività che li appassionano e portano loro gioia. Fare l’animatore è un’esperienza che insegna molto l’impegno, la precisione, l’attenzione, ma anche la fantasia, l’elasticità e l’empatia, il tutto al servizio dei bambini”, ci dice Nicol Martini.
“Fare l’animatrice è estremamente gratificante, è molto bello vedere i bambini divertirsi e sorridere insieme. Capisci che stai facendo bene il tuo lavoro quando ricevi affetto da parte loro. È un’esperienza bellissima, ti insegna e ti regala tante cose. Anche se ci si diverte molto però non è soltanto un gioco visto che dietro c’è una grande responsabilità. Insegni e impari tanto insieme a loro”, ci dice Gioia Mencacci, diciottenne alla prima esperienza come animatrice.

A Sant’Angelo di Celle per tutta l’estate fino a settembre si organizza presso il campo sportivo la mattina e in piscina il pomeriggio il Summer Camp per bambini e bambine dai 4 ai 13 anni.
“Abbiamo deciso di creare questo centro estivo sotto emergenza Covid prima con allenamenti individuali e da quest’anno tutti insieme. Ammetto che siamo molto soddisfatti sia per i circa 25 bambini iscritti ogni settimana e anche perché dal nulla piano piano stiamo crescendo. Questo vogliamo che sia solo un punto di partenza”, ci dice Maurizio Ceceroni, trentaseienne presidente del summer camp e da oltre 10 anni responsabile di settore giovanile calcistico.
“Non potete capire l’emozione e la gratitudine nel vedere i bambini felici nelle attività che proponiamo. Dopo tre anni di pandemia tornare d’estate a condividere le giornate con loro è veramente soddisfacente”, afferma Elena Patrignani, ventenne da anni animatrice di centri estivi.

A San Nicolò di Celle invece si è concluso lo scorso 8 luglio il grest interparrocchiale durato tre settimane e svoltosi nella nuova struttura Il villaggio di Betania.
“Per noi è stata un’esperienza nuova in quanto insieme ad altri ragazzi abbiamo deciso di creare e organizzare un nuovo oratorio. L’obiettivo era quello di ridare un po’ di aggregazione e comunità all’interno del paese che già da diversi anni soffriva di questa carenza. Prima della pandemia c’era un altro gruppo di ragazzi che lo faceva nell’altra parrocchia di Sant’Angelo di Celle ma era gestito e organizzato diversamente. Quindi il grest ha rappresentato per noi un punto di partenza per far stare insieme sia i bambini che gli animatori in modo da creare una comunità all’interno del nuovo oratorio. Posso dire che il bilancio per essere il primo anno è stato molto positivo e soprattutto gratificante perché non è scontato ricevere complimenti dai genitori per l’organizzazione e per l’effetto che ha avuto il grest nei bambini, che si sono divertiti molto. Non ci aspettavamo una media di circa 60 ragazzi settimanali dai 6 ai 14 anni. Ci tengo anche a ringraziare per il supporto il seminarista, il parroco del paese e i circa 30 animatori”, ci dice Angela Baldelli, ventiquattrenne, una delle organizzatrici del grest.

“Questo per me era il quarto anno come animatrice e ammetto che dà sempre un’emozione immensa quando vedi i bambini carichi e pieni di gioia che si divertono tutti insieme, specialmente dopo 3 anni di pandemia. Le attività in cui li ho visti più felici sono stati i laboratori in cui hanno davvero potuto esprimere tutta la loro creatività e se stessi mediante l’uso della fantasia. Fare l’animatore è una bella esperienza che per quanto mi riguarda ha arricchito molto la mia persona. C’è anche da dire che ti toglie molte energie perché sei sempre attivo tra il cercare di coinvolgere tutti i bimbi e intrecciare le varie attività, ma nonostante tutto arrivi a fine giornata soddisfatto per aver strappato un sorriso a un bambino”, ci confida Francesca Polastroni, ventiduenne.
“Io adoro stare in mezzo ai bambini e per me è molto gratificante quando li vedo felici mentre sono impegnati nelle varie attività: lavoretti con i colori, pittura, pasta di sale, creazione di cartelloni e anche vari giochi di squadra. È un’esperienza che consiglio a tutti di fare, ti fa crescere come persona e ti diverti con loro”, afferma Valentina Goretti, diciassettenne.

Anche a Deruta da 5 anni, presso la piscina “Follia Acquapark”, la Asd Deruta roller organizza il centro estivo per bambini e ragazzi dai 4 ai 13 anni.
“Il nostro programma giornaliero va dalle 8 alle 18 e durante l’arco della giornata si alternano giochi acquatici e non solo. Dopo pranzo, invece, attività statiche e aiuto compiti. Il centro estivo è stato fermo solo nel 2020 e l’anno scorso lo abbiamo fatto con una grande partecipazione. Per noi è una soddisfazione enorme riuscire a far divertire i bambini e siamo contenti di ricevere sempre una bella risposta con tanti iscritti ogni settimana. Ci tengo a ringraziare per questo anche gli animatori e i loro aiutanti per l’impegno e la dedizione che mettono ogni giorno al servizio dei ragazzi ”, ci dice Teresa Mari, legale rappresentante del centro estivo.
“Io faccio l’animatrice da circa 5 anni ed è davvero gratificante quando si torna stanchi la sera ma sei riuscito durante la giornata a far felici i bambini. È un’esperienza che consiglio a tutti di farla almeno una volta nella vita”, afferma Sofia Mari, trentenne.
“Sono tanti anni che faccio l’animatrice. Ho iniziato per gioco quando ero ancora una bambina. Quando avevo 10 anni guardavo praticamente tutti i bambini del mio quartiere. Inoltre andavo ai centri estivi e invece di giocare con i ragazzi della mia età mi divertivo a tenere in braccio, coccolare, vestire e far divertire i bimbi piccoli. A 16 anni ho iniziato a fare volontariato nei grest parrocchiali fino a realizzare il sogno di diventare un educatore professionale, lavorare in un nido e avere un centro estivo di cui sono animatore responsabile, insieme all’Associazione Dilettantistica Deruta Roller. Era un sogno ed è diventato realtà”, ci dice felice Martina Ramacciani, ventottenne.
“Fare l’animatore è una missione, o ci sei portato e c’è l’hai dentro o non si impara. Non si parla di mestiere ma di vocazione. Lo consiglio a tutti. Entra in sintonia con chi hai davanti e dai il via allo spettacolo, così come viene, senza studiarci troppo, e vedrai che non te ne pentirai, anzi, tutto il resto verrà da sé. Quello che ripaga più di ogni altra cosa è il sorriso di ogni bambino. Penso che fare l’animatore sia un’esperienza bellissima, entri in contatto con il loro mondo. Ci vedono come dei giganti su cui poter salire sulle spalle, come dei supereroi che li proteggono e al tempo stesso noi impariamo a prenderci cura di loro. Perciò vai, sperimenta questa opportunità, non lasciartela scappare e ricorda che i bambini sono il più grande patrimonio dell’umanità. È il bene più prezioso che un genitore ti possa affidare, abbine cura. Conquista la sua fiducia e se lui tornerà a casa felice e vorrà tornare da te allora avrai vinto e raggiunto il tuo obiettivo”, conclude emozionata Martina.

Anche a Torgiano nello stadio comunale si organizza fino a settembre il centro estivo per i bambini dai 3 ai 13 anni.
“Abbiamo scelto un grande prato verde volontariamente perché dà a tutti l’idea ed un’immagine di libertà e fa venir voglia di correre, muoversi, fare capriole e sport, che
rimane sempre, in ogni sua forma, un elemento estremamente importante per una crescita psico- fisica armonica, oltre ad essere uno strumento che unisce. Sono proprio questi i valori su cui fondiamo il nostro centro estivo. Ripartire dopo la pandemia vuol dire riappropriarsi di un tempo e di uno spazio funzionali ad una corretta crescita dei bambini, i quali hanno bisogno di stare in gruppo, all’aria aperta, di correre, sporcarsi e sperimentare attività che richiedono un impegno sia fisico che mentale. Quest’anno la difficoltà che abbiamo incontrato, specie nelle prime settimane di attività, è stata quella di riuscire a coinvolgere tutti i bambini nei giochi visto che la loro tendenza era quella di giocare a piccoli gruppi di due tre bambini oppure in forma individuale. Grazie all’agire quotidiano siamo riusciti a coinvolgerli tutti insieme dimostrando loro che a volte si vince altre si perde ma quando si sta insieme e ci si diverte, si è sempre vincitori. Quest’anno, inoltre, abbiamo accolto anche alcuni bambini segnalati dai servizi sociali per difficoltà socio familiari ed altri con disturbo dello spettro autistico, integrandosi bene nel gruppo”, ci dice Nicola Fuso, psicologo abilitato allo svolgimento della professione di educatore ed organizzatore del centro estivo.
“Fare l’animatrice è molto gratificante. Stare con i bambini regala ogni giorno nuove e forti emozioni e dà molta soddisfazione vederli felici tutti insieme perché finalmente si riappropriano della normalità e possono fare esperienze tipiche della loro età. L’attività che piace più ai bambini è il ruba fazzoletto visto che noi la facciamo con un secchio d’acqua e una spugna bagnata. Con questa variante si bagnano tutti e specie in
queste calde giornate trovano refrigerio”, ci dice soddisfatta Elena Comparini, ventunenne.

Marco Schiavoni