Isola d’acqua, uno sguardo sui pescatori del Trasimeno

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Foto tratta dal documentario Isola d'acqua di Ferdinando Amato

Ferdinando Amato è un dottorando all’Università degli Studi di Perugia e dopo un anno di riprese ha portato a termine, insieme a Beatrice Barlozzari, dottoranda pure lei, il documentario Isola d’acqua.
Protagonista del lungometraggio la Cooperativa Pescatori del Trasimeno ma soprattutto il lago come elemento sociale, una cornice perfetta che al tramonto o all’alba accompagna il lavoratore durante le ore di lavoro.

“Il lago cambia ogni mese e non ci si stanca mai di osservarlo. Nel nostro documentario etnografico non c’è niente di costruito e quando abbiamo fatto le riprese in barca siamo partiti insieme ai pescatori alle prime luci del mattino, da Tuoro alle 4 o da San Feliciano alle 5”, racconta Amato.

Amato e Barlozzari, antropologi del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione, hanno portato avanti il lavoro sotto la direzione e il coordinamento scientifico del professore Massimiliano Minelli e con la consulenza del professore Daniele Parbuono, direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’ateneo perugino. Il documentario è stato musicato da Angelo Pino e Urobot con le riprese drone a cura di Lorenzo Dogana.

Non è la prima volta che Amato gira un documentario, con la sua lente d’ingrandimento racconta storie da un punto di vista antropologico e la sua ricerca universitaria si concentra proprio su questo aspetto: “Il motivo che mi ha spinto a realizzare Isola d’acqua è l’idea del cooperativismo che c’è dentro la cooperativa dei pescatori e in generale intorno al lago. Il pescatore non è solo ma vive all’interno di una comunità”, spiega.
Amato è siciliano e viene da un paese di mare: “Per quanto riguarda la cucina prima del Trasimeno per me il pesce era solo di mare, poi ho scoperto una tradizione culinaria che non conoscevo e che mi piace moltissimo”.

Il film traccia la storia della cooperativa dei pescatori che, da quasi un secolo, provano a migliorare la vita e la condizione lavorativa di chi ogni giorno, pioggia o sole, parte con la propria barca per pescare il pesce del Trasimeno. Chi vive intorno al lago ha un legame profondo e viscerale con questo complesso ecosistema. Proiettato per la prima volta lunedì 10 luglio all’Aula Magna di Palazzo Florenzi, ha riscosso un grande successo. Tutto è stato coronato dal buffet preparato, al termine della proiezione, dalla Cooperativa Pescatori del Trasimeno, ancora una volta protagonisti.


Testo di Federica Magro

Foto tratte dal documentario Isola d’acqua