I giovani amano il teatro: il direttore dello Tsu Nino Marino ai microfoni del Mug

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ph. Pier Nicola Bruno
ph. Pier Nicola Bruno

A volte si può essere l’amante innamorato capace di vivere il suo amore impossibile solo tra bugie e finzione, a volte si può essere il navigante in un’immaginaria barca a vela che deve attraversare l’oceano per salvarsi dal desiderio di morte. A volte si può amare e a volte si può morire. Come in Amanti e in Io sono vento, due tra gli spettacoli della stagione 2022/2023 del Teatro Stabile dell’Umbria. Questa è la magia del teatro: “La capacità di elevare lo spirito a una dimensione più alta. Attraverso la parola e il corpo dell’attore entri nell’azione con te stesso”, spiega il direttore dello Tsu Nino Marino, che dall’età di 24 anni ha vissuto di teatro e palcoscenici, di studio ed esperienze. Per entrare nella dimensione “catartica” l’età non conta: lo spettacolo dal vivo può essere apprezzato da tutti coloro che desiderano vivere un’esperienza “a parte”. Ma tra gli obiettivi del Teatro Stabile c’è anche quello di incentivare la presenza dei giovani a teatro, che sono gli spettatori del domani: tra le iniziative la convenzione con l’Università degli studi di Perugia e l’Adisu, l’agenzia regionale per il diritto allo studio, grazie alla quale gli studenti possono assistere ad alcuni spettacoli selezionati al costo di 1 euro. Soluzione molto apprezzata tra loro, considerando che tra ottobre e dicembre 2022 sono stati in 1.937 quelli che hanno usufruito dalla promozione solo al teatro Morlacchi a Perugia. E poi, l’iniziativa “Perché non ballate?”, l’invito a immergersi nella nuova danza: “È dedicato a un pubblico super giovane perché il linguaggio della danza spesso non ha bisogno spesso di parole”.

“Stiamo lavorando e credendo molto sui giovani – spiega Marino – Visto che la partenza dopo il Covid è stata lenta, abbiamo pensato di coinvolgere anche gli universitari, che spesso si trovano con un budget limitato, agli spettacoli dal vivo”. L’occasione crea socialità: il giovane decide volontariamente di andare a teatro e facendolo partecipa a una ritualità. “Mi stupisco sempre quando i giovani poi si fermano dopo lo spettacolo a raccontarsi e a confrontarsi su ciò che hanno vissuto”. Ma tra la passione del momento e il lasciarsi travolgere, c’è anche chi, poi, in quella passione decide di rimanerci.

Amanti

“Il mondo dell’arte dà spazio a tante professionalità”. Ci si ritrova a guardarlo dalla serratura e poi ci si avvicina piano per diventarne protagonisti, come è avvenuto al direttore Marino: “Studiavo pedagogia a Palermo e per mantenermi agli studi lavoravo come cameriere in un ristorante che era frequentato da una compagnia teatrale. Andavo a vedere i loro spettacoli, all’inizio mi nascondevo”. Poi si mette in gioco e vince la partita, ad oggi, come direttore dello Tsu. “Sottoscrivo: se hai un sogno e lo insegui… poi si realizza”. E così, chiunque può entrare nel mondo artistico, a patto che tra gli ingredienti ci siano caparbietà e desiderio. Intanto, per far avvicinare i giovani – ma anche tutti gli appassionati – al mondo che a lui ha cambiato la vita, ci sono laboratori creativi per bambini, visite guidate e spettacoli che portano direttamente sul palco. “Facciamo entrare il nostro pubblico dall’entrata degli artisti, la porta diversa rispetto all’ordinario, – conclude – per far vivere un’esperienza da un punto di vista totalmente differente dal solito”.

Arianna Sorrentino