Gli esami al tempo del Coronavirus

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Il Covid-19 in questi mesi ha cambiato notevolmente le nostre vite quotidiane. Ora la situazione sta piano piano tornando alla normalità, ma visto che questo nemico apparentemente invisibile non è ancora definitivamente sconfitto per il momento dobbiamo continuare a prestare molta attenzione e rispettare tutte le norme prescritte dal governo (mascherine, guanti, distanziamento sociale, …) affinché tutti gli sforzi fatti finora non siano stati vani. In questa fase 3 tutti le aziende,ovviamente con le dovute precauzioni, hanno riaperto bottega e sono tornate a essere produttive. 

Il sistema scolastico è stato uno dei settori che hanno risentito di più di questa emergenza. Non è stato facile né per i professori né tantomeno per gli studenti passare all’improvviso dalle lezioni fisiche a scuola a quelle virtuali da casa come ci testimoniano Martina e Maria Letizia, due ragazze del comune di Deruta che in questi giorni hanno sostenuto l’esame di terza media in videoconferenza. 

“È stata una cosa nuova per tutti e sinceramente sono soddisfatta di come siano andati gli esami. Non sono una persona ansiosa e quindi in queste settimane mi chiedevo come e quando si sarebbero svolti ma senza grandi patemi. Se devo fare un bilancio di questi mesi di didattica a distanza dico che sinceramente non mi sono dispiaciuti anche se a settembre spero di tornare a scuola perché iniziando le superiori vorrei conoscere i miei nuovi compagni”, ci dice Martina.

Maria Letizia durante una simulazione di esame

“Anche io non sono una persona ansiosa e quindi ho affrontato questo esame con molta tranquillità, forse lo ero un po’ la mattina in cui ero davanti allo schermo con tutta la commissione che mi osservava ma comunque sono abbastanza soddisfatta di come è andata. La didattica a distanza non mi è piaciuta molto perché quando sei a scuola hai la possibilità di socializzare e se un argomento non è chiaro puoi chiedere di fartelo rispiegare dai professori, invece in videoconferenza è tutto diverso anche perché ci possono essere problemi di connessione e si perdono pezzi importanti di un argomento. Quindi per questo e per altri motivi spero a settembre di tornare a scuola anche per fare nuove conoscenze”, ci testimonia invece Maria Letizia. 

Anche per i ragazzi che hanno avuto l’esame di maturità non è stato affatto semplice visto che mezzo anno scolastico ha subito rallentamenti e modifiche. Per Rachele, una ragazza dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale (ITTS) “Alessandro Volta” di Perugia, “sono stati mesi difficili visto che mi sono ritrovata all’improvviso a studiare molte cose in maniera autonoma e con molti argomenti, per mancanza di tempo, che non ci sono stati spiegati. In queste settimane ho avuto molta ansia e paura di non riuscire a sostenere la pressione che ci sarebbe stata in sede di esame sommata al fatto di rivedere i professori dopo un lungo periodo di didattica a distanza ma per fortuna è andato tutto alla grande”. 

Un ragazzo che invece ha trovato la didattica a distanza non funzionale come strumento è Gennaro, un giovane maturando che ha frequentato l’Istituto di Istruzione superiore (IIS) “Cavour-Marconi-Pascal” di Perugia.

“La didattica a distanza non ha funzionato e non è utilissimo come strumento. È  difficile comprendere certi argomenti ascoltandoli solo attraverso uno schermo, ma al di là di questo sono comunque molto soddisfatto di com’è andato l’esame. La cosa che mi è dispiaciuta di più è stata non aver potuto festeggiare con i miei compagni l’ultimo giorno di scuola, anche perché da questo momento si entra in un’altra fase della vita e inevitabilmente con qualcuno ci si perde di vista. Mi è dispiaciuto anche non aver potuto salutare e ringraziare i professori che ci hanno sempre ascoltato, compreso e aiutato a formarci sia da un punto di vista professionale sia da quello personale”.

Manuel durante il suo esame di maturità

Infine siamo andati a chiedere a Mattia e Manuel, due ragazzi con bisogni educativi speciali dell’Istituto Tecnico Agrario “Augusto Ciuffelli” di Todi come sono stati questi mesi senza avere la possibilità di essere affiancati e guidati da un insegnante di sostegno.

“Non è stato per niente facile aver fatto l’esame senza la possibilità di essere aiutati e guidati dai nostri docenti. La mattina avevamo le videolezioni, è vero, ma abbiamo dovuto fare il grosso da soli. Quindi da una parte ci ha reso ancora più autonomi e responsabili ma dall’altro aver avuto un aiuto anche fisico in questi mesi sarebbe stato prezioso. Ci dispiace anche non aver avuto la possibilità di salutare e ringraziare coloro che ci hanno supportato in questi lunghi 5 anni”. 

di Marco Schiavoni