Artigianato sostenibile e valorizzazione del territorio. In corso Garibaldi a Perugia, da ormai un anno è possibile fermarsi davanti alla vetrina di GariArt, un negozio che racchiude i talenti del territorio e non solo.
Proprietaria del negozio è Elena Fioravanti, di origini torinesi, che nel ‘91 è rimasta incantata da questa terra. “Sono venuta in vacanza nel ‘91, e mi è piaciuta talmente tanto che due anni dopo mi ci sono trasferita. A volte le mattate bisogna farle! Il territorio mi ha completamente stregato e avrebbe delle potenzialità enormi, che prima o poi sono certa verranno sfruttate”, racconta Elena. Dopo diversi anni a Perugia, Elena decide di voler acquistare un locale proprio in corso Garibaldi, pur non essendo una zona ancora molto promossa: “Borgo Sant’Angelo è una zona in grave crisi e in svuotamento, ma ho sempre pensato fosse bellissimo, e che sarà senz’altro valorizzato un giorno, perché ha una bellezza che non è possibile non vedere e apprezzare. Chi è nato qui forse non se ne rende conto, ma io che sono nata tra il cemento e l’asfalto non mi ci sono ancora abituata e non mi do pace, pur vivendo a Perugia da ormai trent’anni.”
Duplice è quindi l’obiettivo del negozio vetrina. Da un lato GariArt è artigianato sostenibile in quanto promuove i talenti del territorio contro le grandi produzioni che impongono prodotti omologanti e standardizzati, e impediscono la valorizzazione della creatività. Dall’altro, è valorizzazione del territorio e vetrina per tutti quei turisti consapevoli che sanno cosa venire a vedere, che girovagano con una guida turistica o che semplicemente amano perdersi e stupirsi a ogni angolo di strada. “È questo il tipo di turismo che farebbe comodo a me – continua la proprietaria – perché qui espongono in conto vendita artisti e artigiani locali, che con tecniche tradizionali esprimono il loro talento e la loro creatività”. Valore aggiunto della vetrina è la varietà di opere e manufatti e di tecniche utilizzate che è possibile trovare al suo interno. Dalla tecnica dell’eco printing, o stampa vegetale, alla lavorazione a lume del vetro, dalla cottura della ceramica con tecnica giapponese alla preparazione dei pigmenti. E ancora, tessitura a telaio di filati naturali, lavorazione del legno, fino alla realizzazione di opere concettuali.
A esporre sono prevalentemente artisti e artigiani del territorio, con qualche eccezione extraregionale, e molti di essi sono ragazzi che credono fortemente in un ritorno dell’artigianato. “L’artigianato è ancora un po’ di nicchia e poco apprezzato, a volte per i costi e a volte per la convinzione che l’oggetto realizzato industrialmente dia più garanzie. Credo molto, tuttavia, nella capacità del cambiamento e nelle nuove generazioni che mi sembrano molto più attente e sensibili. Il processo del cambiamento è lento, certo, ma porterà i suoi frutti”.
Molti degli artigiani e dei prodotti presenti all’interno degli spazi di GariArt è possibile conoscerli nella fotogallery di seguito inserita.
Eleonora Proietti Costa