Elisa Scaccia, una torgianese agli Europei di pattinaggio

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Elisa Scaccia, 16 anni, pattinatrice a rotelle, è stata lo scorso settembre a rappresentare l’Umbria agli Europei giovanili, categoria jeunesse, in Andorra classificandosi quinta nello short program e sesta nel long program.
Questo campionato europeo si svolge annualmente ma possono accedervi solo i migliori tre atleti per ogni categoria ed Elisa essendo arrivata seconda ai campionati italiani si è assicurata la qualificazione. Inoltre grazie a questi traguardi è entrata a far parte della nazionale italiana di pattinaggio.
“È motivo di grande orgoglio che i sacrifici che si fanno sin da bambino poi vengano ripagati”, ci dice estremamente soddisfatta Teresa Mari, legale rappresentante dell’Asd Deruta Roller. “Elisa si impegna molto, è costante e, cosa non da poco, è molto brava anche a scuola. Siamo molto felici anche per la nostra società che da dieci anni vanta vari titoli con i nostri tesserati. In questa stagione sportiva oltre a lei abbiamo avuto anche una bambina che è arrivata terza, categoria allievi, ai campionati italiani assoluti, un altro terzo posto al trofeo delle regioni categoria esordienti e la vittoria per il sesto anno di fila del Discobolo, che è una gara a squadre tra tutte le società umbre”.

Noi del Magazine Umbria Giovani siamo andati ad intervistare Elisa Scaccia che ci ha raccontato la passione per il pattinaggio che ha sin da bambina e la sua recente esperienza europea.

Elisa con la maglia della nazionale italiana ai campionati europei

Ciao Elisa, riavvolgiamo il nastro dall’inizio. Da quanti anni pattini e grazie a chi hai cominciato?

“Ho iniziato a pattinare un po’ per caso, all’età di due anni e mezzo quando mia nonna mi regalò un paio di pattini che le avevo chiesto desiderandoli tanto. Inizialmente lo facevo per gioco solo perché mi divertiva pattinare, poi crescendo ed entrando in agonismo le cose si sono fatte più serie e da lì ho iniziato a dedicare tutto il tempo libero a questa mia passione”.

Quando pattini ti ispiri a qualcuno? Hai un idolo in particolare?

“Sinceramente non ho un idolo in particolare ma seguo dei modelli di pattinatrici che aspiro a diventare. Sto parlando di Giada Luppi e Rebecca Tarlazzi, rispettivamente campionesse mondiali junior e senior”.

Prima di arrivare ai campionati italiani ed europei hai vinto altri titoli? Se sì quali?

“Sì, nel 2014 sono arrivata terza e nel 2016 terza in coppia e prima in singolo al trofeo delle Regioni, gara a cui partecipano le migliori tre atlete per ogni regione categorie giovanissimi ed esordienti. Poi sempre nel 2016 e nel 2018 mi sono classificata prima in coppia al trofeo Barbieri (gara nazionale) e quest’anno sempre prima al trofeo Filippini (gara internazionale)”.

Per arrivare agli Europei abbiamo saputo che sei arrivata seconda ai campionati italiani. Raccontaci brevemente il tuo secondo posto a Pontedilegno (BS).

“La mia medaglia d’argento agli Italian Roller Games è stata veramente una sorpresa per me. Ho lavorato tutta la stagione per quella gara e per presentarmi in condizioni ottimali ma mai avrei pensato di raggiungere il risultato ottenuto a cui aspiravo tanto. È stata un’emozione unica e fortissima che porterò per sempre con me e sono felicissima di averla condivisa con i miei allenatori e la mia famiglia”.

Elisa insieme alla sua allenatrice Teresa Mari

Parliamo un po’ di questi campionati europei: che esperienza è stata per te? Era la prima volta che partecipavi? Con che canzoni ti sei esibita?

“L’unico aggettivo che posso usare per descrivere l’esperienza ai campionati europei è
‘speciale’. Penso sia stata una delle esperienze più importanti e belle della mia vita. Ho pattinato sulle note di Falling in Love, la versione dark di Elvis Presley, per quanto riguarda lo short program e Arabia e Harvest Dance del film Aladdin nel long program. Era la prima volta che partecipavo a un campionato europeo ma soprattutto era la prima volta che indossavo quella maglia azzurra che tanto sognavo sin da bambina”.

Che vuol dire per te entrare a far parte della nazionale italiana di pattinaggio?

“La maglia azzurra è qualcosa di speciale. È simbolo di tutti i sacrifici fatti sia da parte mia che da parte dei miei genitori e di tutte le persone che mi seguono. Entrare a far parte della nazionale italiana era un sogno sin da quando ero piccolina e ora che finalmente ci sono riuscita dopo anni di lavoro significa molto per me”.

Come ci si prepara sia mentalmente che fisicamente a queste gare?

“Gli allenamenti prima di queste gare così importanti sono molto intensi e impegnativi. Mi sono allenata tutta l’estate da appena finita la scuola mattina e pomeriggio tutti i giorni e in più durante la preparazione per i campionati europei mi sono trasferita a Calenzano (FI) per allenarmi con i miei supervisori tecnici della nazionale. Per quanto riguarda invece la preparazione mentale posso dire che la si costruisce con il tempo e con l’esperienza, anche se per me è sempre molto difficile tenere a bada le emozioni. Ammetto che è la parte più difficile della gara ma se ci sono sempre riuscita devo ringraziare Teresa, la mia allenatrice, che mi è sempre stata vicina e mi ha risollevato nei momenti no. Io da parte mia prima di una gara per mantenere la calma e la concentrazione mi rilasso magari leggendo o ascoltando musica e cercando di mantenere pensieri positivi che mi tranquillizzano”.

Hai qualche rito scaramantico, una canzone in particolare che ti dà la carica prima delle tue esibizioni?

“Sinceramente no, non ho nessun rito scaramantico in particolare. L’unica cosa che faccio prima di entrare in pista a ogni gara è colpirmi le gambe per dire ‘ok ci sono, possiamo andare’, tutto qui”.

Nel tuo sport l’alimentazione è importante? Quanto influisce nel raggiungimento di certi traguardi?

“Nel nostro sport l’alimentazione è fondamentale. Io stessa ho un piano alimentare personalizzato e sono seguita da una nutrizionista. Ovviamente per noi pattinatori lavorando con il nostro corpo è fondamentale mantenere una certa linea per raggiungere la massima prestazione. Specialmente nel mio percorso l’alimentazione ha influito molto”.

L’Asd Deruta Roller, società con cui sei tesserata, quanto ti sta vicino prima di questi eventi? Quanto sono importanti per te?

“La mia società mi sta molto vicina prima di questi eventi. In primis i miei allenatori che fanno veramente di tutto per seguirmi al meglio e poi sicuramente anche le mie compagne che mi hanno sempre sostenuta durante il mio percorso di preparazione e che sono anche loro importantissime per me”.

Teresa ci ha detto che oltre a essere un’ottima pattinatrice sei molto brava anche a scuola. Come riesci a compensare lo studio con il pattinaggio? Come ti organizzi?

“Sì, ammetto che riesco a organizzarmi molto bene. Tengo molto alla scuola e alla mia formazione sin da bambina. Ho sempre fatto di tutto per riuscire a far conciliare le due cose al meglio e finora posso dire di esserci riuscita abbastanza bene”.

Obiettivi e progetti futuri?

“Non parlerò in particolare dei miei progetti futuri per questioni di scaramanzia però posso dire che mi sono imposta obiettivi ben precisi che con lavoro e costanza spero di raggiungere”.

Vorresti un giorno fare in modo che questa passione diventi il tuo lavoro? Quanto lo vorresti?

“In realtà ancora non ci ho pensato. Mi piacerebbe laurearmi in ambito medico, quindi non so se ci sarà l’occasione di lavorare in questo mondo. Vedremo, anche se ovviamente non nego che mi piacerebbe molto”.

Cosa diresti a chi vuole iniziare questo sport?

“Gli direi sicuramente che è un bellissimo sport, che regala emozioni uniche e che non bisogna avere determinate doti per poter iniziare. Io, ad esempio, non le ho mai avute. Ho avuto solo una grande passione che mi ha permesso di poter raggiungere grandi obiettivi”.

Marco Schiavoni