Dal marzo 2020 – o più propriamente dal giugno 2021, per la pausa imposta dalla pandemia – l’appuntamento della Brocante permette a chi vuole di liberarsi di tutto ciò che non usiamo più o di cui semplicemente desideriamo liberarci. Le “brocantes” e mercatini analoghi sono appuntamenti tipici dell’area nordeuropea, dove sono veri e propri appuntamenti istituzionali in cui interi quartieri vengono chiusi al traffico per permettere ai residenti di vendere i loro oggetti inutilizzati, diventando anche un’occasione per socializzare. Come mi spiega l’ideatrice del progetto Norwena Chiara “non nasce come antiquariato, non nasce come artigianato, non nasce come hobbisti, non nasce come vintage. Alla base è uno svuotacantine. Parte proprio dall’idea che accumuliamo talmente tanta roba in casa che non utilizziamo, e che poi nel tempo va a deteriorarsi. È uno spreco”.
È infatti a Bruxelles che Norwena è entrata in contatto con il fenomeno, partecipando per anni come venditrice. Una volta trasferitasi a Perugia, l’idea di importare la pratica dello “svuotacantine” nasce già dal gennaio 2020, e lo spazio offerto dal parco Rimbocchi e dal Circolo Culturale Mirò si presta per inaugurare il progetto. Non senza delle resistenze iniziali: come racconta “molti mi scoraggiavano, mi dicevano ‘guarda che a Perugia non sarà facile’, ‘la seconda mano non è ben vista’. È stato difficile trovare anche gli espositori stessi, perché molto si vergognavano, dicevano ‘io sono farmacista, nel mio quartiere mi conoscono…’”. Ma ciò nonostante l’iniziativa è comunque riuscita a trovare il suo pubblico, partendo dai quindici espositori del primo appuntamento fino ai novanta di alcune edizioni successive.
Oltre al mercatino, la Brocante ha proposto poi diverse altre attività, come laboratori per bambini organizzati dal Centro del Riuso di San Marco o iniziative come quella sulla raccolta dell’olio esausto. E anche ospitando altre associazioni, come le Riciclamiche, la compagnia di danza Happy Feet Swing – che oltre ad un banco portano anche delle esibizioni di swing che coinvolgono anche gli altri avventori della Brocante – o il Repair Cafe, che si offriva di riparare dispositivi e apparecchi elettronici gratuitamente, senza contare la “Brocante Universitaria” organizzata assieme al sindacato studentesco Link Perugia o le edizioni realizzate in collaborazione con l’associazione Roghers nello spazio di piazza del Melo, che ha incluso anche un dj set. L’ultima iterazione del progetto prevede una Brocante “itinerante”, che ha visto l’ultimo appuntamento svolgersi, domenica 12 febbraio, all’interno del quartiere di Elce, ma già prima si era svolta anche fuori dal festival “L’Umbria che spacca” e a Marsciano.
“È un evento”, spiega Norwena, “che ha l’obiettivo di creare comunità. Quindi di mettere insieme tante realtà, senza creare concorrenza. L’idea era quella di portare il riuso e questo spirito di comunità a Perugia”.
Leonardo Colaiacovo