Cari muggies,
oggi vi faccio conoscere una persona che stimo molto per la sua passione.
È un mio compagno di università.
È un rapper, un producer e un fonico. Gestisce in proprio uno studio di registrazione.
Mi ha colpito per la sua schiettezza e per il suo acume artistico.
Sono stato a molte sue serate e ho apprezzato il suo rap pur non essendo il mio genere.
Spero che possa essere una buona ispirazione e che vi faccia venire il desiderio di fare della vostra vita un capolavoro. Enjoy the interview.

Ciao Michele, o meglio, ciao Blancoz.
Innanzitutto presentati, dicci che cosa fai nella vita.
“Ciao Edoardo. Come ‘Michele’ sono uno studente di Comunicazione Pubblicitaria all’Università per Stranieri di Perugia. Come ‘Blancoz’ sono un rapper, un producer e un fonico del mio stesso studio di registrazione”.
Perché Blancoz?
“‘Blancoz’ era un soprannome. Da ‘Bianchini’ (il mio cognome) si è passati a ‘Bianco’, poi da ‘Bianco’ a ‘Blanco’ e infine da ‘Blanco’ a ‘Blancoz’. Se a una certa non avessi scelto ‘Blancoz’ come nome d’arte, chissà come mi chiamerebbero ora”.
Come è nata la tua passione per la musica?
“Diciamo che la musica ha fatto da colonna sonora in certe situazioni che ho vissuto e mi ha aiutato in certi momenti in cui mi serviva una mano. Le mie canzoni nascono infatti da ciò che vivo realmente, da come sto e da cosa penso. Scrivendo riesco a togliermi grossi pesi di dosso. Faccio sempre il possibile per far diventare questa passione un lavoro e il fatto che con lo studio di registrazione ci stia riuscendo non fa che darmi la carica per continuare su questa strada. È un lavoro appagante, nonostante tutti gli sforzi fatti.
Un mese fa ha registrato da me Inoki Ness, un pilastro della scena hip hop italiana. Pensare che un cantante che ho in cuffia da sempre abbia registrato un suo pezzo da me è una grande soddisfazione. Ma ripeto, la strada è ancora molto lunga”.

Che genere di musica ascolti?
“Ascolto prevalentemente rap, sia vecchia che nuova scuola. Mi piace cercare anche generi musicali molto particolari…per ora, tra questi, il mio preferito è il Nintendocore”.
C’è un cantante, o in generale un artista, che stimi?
“Ci sono molti cantanti che stimo. Ho ascoltato tanti artisti prima di iniziare a fare musica e il mio preferito attualmente è Rancore”.
La canzone che racconta meglio il tuo mondo?
“Le canzoni che raccontano meglio il mio mondo non possono che essere le mie, dato che dietro a ogni verso spesso c’è una lunga storia dietro. In Avanti pt.1 e Avanti pt.2, chi fa attenzione al testo in realtà vede solo la punta dell’iceberg. Sotto c’è molto altro”.

Il rapporto coi tuoi sostenitori. E con la critica?
“Posso solo ringraziare chi crede in me e chiedergli di affrontare questo percorso insieme, perché sarà una strada molto lunga ma io sono pronto a percorrerla tutta. Riguardo alla critica, non è ancora uscito niente di ‘cattivo’ Si cresce con i consigli e penso perciò che una critica positiva sia utile per migliorarsi”.
Grazie per aver condiviso il tuo tempo e la tua passione con noi.
Dedica un verso delle tue canzoni ai lettori del Mug.
“Grazie a voi e alla prossima. È stato un piacere.
Vi dedico una quartina di un nuovo pezzo”.
“Che in fondo se non piaccio te ne ascolti un altro,
Mò che più di musica si parla di ‘prodotto’,
Mò che più d’artista parlo di ‘personaggio’,
Non conta più il messaggio ma l’esatto opposto”.
Edoardo Batocchi