Grande successo per l’International Balloon Grand Prix 2020, in cui 30 mongolfiere provenienti da tutto il mondo, dal 26 luglio al 9 agosto scorso, si sono sfidate nei cieli di Montefalco, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Trevi. L’evento è partito domenica 26 all’alba dall’aviosuperficie del Sagrantino Aquarossa, a Ponte di Ferro, luogo dove oltre a un bar e ristorante è presente anche un suggestivo parco di intrattenimento per adulti e bambini.

Questa sfida tra mongolfiere è giunta alla 32ma edizione, la quarta con partenza dal Parco Acquarossa e da Ponte Naia di Todi. È chiamata anche Sagrantino Cup visto che il Consorzio Tutela Vini di Montefalco è stato il partner ufficiale dell’evento. Le squadre hanno avuto la possibilità di scegliere quotidianamente da quale base effettuare il volo e quanti voli effettuare. Sono state utilizzate tre basi permanenti di mongolfiere, una nella valle del Sagrantino (Parco Acquarossa) e due nella vicina Valle di Todi (Ponte Naia e Pantalla) ma è stato utilizzato un solo sito di lancio a Todi ogni mattina a seconda della direzione del vento, consentendo di effettuare il volo sopra la città.
“Inizialmente la Sagrantino Cup si svolgeva solo a Todi, poi dal 2018 si è aggiunto anche il Parco Acquarossa”, ci dice Francesco Angelelli, uno degli organizzatori dell’evento e presidente del Parco Acquarossa. “L’area da cui far partire le mongolfiere è stata cambiata in quanto presso il nostro parco la zona è molta più vasta, senza nessun tipo di intralcio per i voli. L’obiettivo di questo evento è senza dubbio la promozione delle nostre terre e lo sviluppo del turismo nel nostro comune. Siamo quindi estremamente felici dei molti visitatori, locali e non solo, che nonostante la partenza delle mongolfiere alle 6 del mattino sono accorsi lo stesso a vedere la Sagrantino Cup”.
Anche il sindaco di Gualdo Cattaneo Enrico Valentini è soddisfatto.
“È stata una challenge indubbiamente particolare ma anche molto importante sia per la nostra vallata di Todi e Gualdo Cattaneo che per tutta l’Umbria. Uno dei fattori a risentirne più positivamente in queste due settimane è stato stato senza dubbio il turismo: avere ospiti 30 equipaggi con 4 o 5 persone a testa per una decina di giorni ha portato molto lavoro alle nostre strutture. Siamo soddisfatti anche del seguito e della molta partecipazione. Molte persone, infatti, non hanno voluto rischiare di andare in vacanza all’estero e rimanendo in Italia hanno girato molto. Anche con un equipaggio ridotto rispetto agli altri anni la Sagrantino Cup è riuscita alla grande”.
Marco Schiavoni